browser icon
You are using an insecure version of your web browser. Please update your browser!
Using an outdated browser makes your computer unsafe. For a safer, faster, more enjoyable user experience, please update your browser today or try a newer browser.

Alla Croda del Sion

CRODA DEL SION (2410m)

 

PARETE EST  VIA LIESSI – CELLA

Primi salitori: S. Liessi e A. Cella.  Sviluppo: 325 metri. Difficoltà: dal III al V+. Materiale lasciato: 4 chiodi

Avvicinamento: 1 ora dal rifugio. Discesa: in corda doppia (due corde da 50 metri) lungo la via di salita.

Dal rifugio Flaiban-Pacherini (1587 m) si segue il sentiero per il Passo Suola. Dopo circa 30 minuti, in corrispondenza della parte estrema della parete che comprende Cima Val di Guerra e Croda del Sion, si scende di poco per risalire il conoide parzialmente erboso, nevoso fino a metà stagione. L’attacco si trova a circa 10 metri sulla sinistra sotto il punto più alto del conoide. 

1)         Si sale diritti una placca articolata (10 m, IV) e poi lungo una larga cengia inclinata da sinistra verso destra (35 m, I, II) ed infine quasi in orizzontale sempre in cengia verso sinistra (15 m, I) fino ad un punto di sosta (ometto, sviluppo 55 metri).

2)         Si continua lungo un colatoio gradonato (II) e superato un facile camino si arriva alla sosta su una cengia terrazzata (45 m, ometto).

3)         Sempre diritti lungo placche gradonate (III) interrotte da cengie con un passo impegnativo (V, circa 4 metri, evitabile) ed un facile camino (III), fino ad un punto di sosta in una comoda cengia (45 m, sosta: 1 chiodo).

4)         Lasciando sulla destra delle fessure si sale un bellissimo diedro, sfalsato circa a metà percorso (IV+, 1 chiodo), con un passaggio delicato verso la fine del tiro di corda, arrivando in sosta in una comoda cengia (V-, 1 chiodo, sviluppo 30 m).

5)         Si continua diritti per alcuni metri su una facile placca articolata (III), e poi per circa trenta metri su gradoni detritici (I, II) con un passo evitabile (IV+); da qui in obliquo verso sinistra dentro un canale (I) fino al suo termine in un punto di sosta  (sviluppo 50 m).

6)         Sempre diritti lungo gradoni e detriti (I), puntando ad un’evidente parete nera sovrastata sulla sinistra da un grande tetto (50 m, sosta: 1 chiodo con cordino).

7)         Si attraversa a sinistra portandosi sotto la parete nera e si sale un diedro utilizzando una fessura articolata (V-) fino ad un terrazzino, da qui alcuni metri verso sinistra e poi diritti su placca verticale liscia, umida, con piccoli appigli e scarse possibilità di chiodatura per un breve tratto (V+) sin dove la parete si appoggia e le difficoltà diminuiscono (IV+, sviluppo 40 m).

 

PARETE EST   VIA CRAIGHERO – LIESSI

 Il 4 Giugno 2000 Sergio Liessi e Celso Craighero hanno aperto una nuova via sulla parete est della Croda del Sion. Sviluppo 310 m. Difficoltà dal III al V, con passi di V+, VI-, VI. Tempo impiegato 4.30 ore. Materiale lasciato 6 chiodi (ch), 5 cordini. Qualità della roccia: buona nei primi quattro tiri, discreta nella parte restante.

Dal rifugio Flaiban-Pacherini (1587 m) si segue il sentiero per il Passo Suola. Dopo circa 30 minuti, in corrispondenza della parte estrema della parete che comprende Cima Val di Guerra e Croda del Sion, si scende di poco per risalire il conoide parzialmente erboso, nevoso fino a metà stagione. L’attacco si trova nel punto più alto del conoide. 

1)          Si sale diritti lungo un diedro tenendosi alcuni metri a sinistra del fondo dello stesso (IV+), superati dei facili strapiombi (V-) si continua su parete gradonata (III, passi di IV), fino alla sosta all’inizio di un gran camino/colatoio (45 m, sosta: 1 chiodo, 1 cordino).

2)          Si continua lungo il camino/colatoio per circa quindici metri fino ad una cengia (III, IV), si attraversa a destra uscendo dal camino/colatoio e si continua per altri venticinque metri su parete articolata superando alcuni facili strapiombi (V-) fino alla sosta in un terrazzo (40 m, sosta: 2 chiodi, 1 cordino).

3)          Si attraversa in orizzontale a sinistra il largo camino/colatoio con una grande spaccata, poi sempre in orizzontale un difficile e delicato passaggio (VI-, 1 chiodo) permette di continuare in obliquo verso sinistra su placca articolata e gradonata (IV+) fino alla sosta in una comoda cengia (25 m, sosta: 1 chiodo, 1 cordino).

4)          Si continua diritti lungo una placca liscia solcata da fessure parallele verticali (V, circa a metà tiro un passo di VI, cordino), ed infine superato uno strapiombo (V+) si arriva alla sosta in una gran cengia detritica (50 m, sosta: 1 chiodo, 1 cordino).

5)          Ora, senza via obbligata ma puntando ad un’evidente larga rampa inclinata racchiusa tra due pareti nere e verticali, si continua lungo facili placche gradonate, interrotte da cenge detritiche (I, II, III) e sempre senza via obbligata lungo la rampa (II, III) si perviene sulla cresta del Sion (150 m).

6)          Discesa: in corda doppia (due corde da 50 metri) lungo la via di salita.

 

PARETE SUD   “VIA PATRICIA”

 Il 15 Ottobre 1999 Sergio Liessi e Patricia Bassi hanno aperto una nuova via sulla parete sud della “Croda del Sion ”. Sviluppo 130 m. Difficoltà dal III al V, un passo di V+. Tempo impiegato 2 ore. Materiale lasciato 3 chiodi (ch), 3 cordini. Qualità della roccia: buona a tratti ottima.

 Dal rifugio Flaiban-Pacherini (1587 m) si segue il sentiero per il Passo Suola (1994 m), raggiunto il passo si continua lungo il sentiero per Forcella la Sidon Bassa (2200 m); dalla forcella si scende nella Val d’Inferno verso destra a ridosso della parete della Cima Forcella La Sidon e del Ciastiel; oltrepassata la via normale della Croda del Sion, un’evidente rampa che sale da destra verso sinistra, l’attacco della via si trova pochi metri dopo una gran quinta, ometto.

 Note: breve ma bellissima scalata su roccia buona e verticale, di media difficoltà, continua e sostenuta, in particolare il secondo tiro.

 1)          Si sale per pochi metri una placca, lasciando sulla destra delle fessure si attraversa di alcuni metri verso sinistra, poi diritti (cordino) fino sotto uno strapiombo (V-), superato lo stesso sempre diritti fino ad arrivare ad una cengia, punto di sosta (30m, IV, passo V-, 1 chiodo di sosta).

 2)          Superare il primo camino (III, IV-) fino al suo termine in una piccola cengia, attraversata la stessa verso sinistra si continua diritti sul fondo di un diedro (V-) inizialmente strapiombante che si supera utilizzando la fessura, fino ad arrivare ad un precario punto di sosta (25 m, III, IV-, V-, sosta: 1 chiodo, clessidra con cordino).

 3)          Si continua in placca (V) lungo il diedro fino al suo termine sotto un tetto giallo, attraversarlo (passo V+) superandolo verso sinistra, e uscendo dal diedro salire diritti lungo la placca articolata (V-, cordino) fino ad un punto di sosta in una comoda cengia detritica (45 m, V, V-, III, IV-, V, passo V+, sosta: 1 chiodo con cordino).

 4)          Sempre diritti lungo la successiva facile parete gradonata, interrotta da cenge detritiche, fino ad arrivare sulla via normale della Croda Del Sion (30 m, II, III).

 5)          Discesa: in corda doppia lungo la via di salita (due corde da 50 metri), oppure per la via normale della Croda del Sion.

 

PARETE EST   VIA LIESSI – BELTRAME

 Il 9 Giugno 1999 Sergio Liessi e Lorenzo Beltrame hanno aperto una nuova via sulla parete est della Croda del Sion. Sviluppo 370 m. Difficoltà dal III al V-, con passi di V. Tempo impiegato 4.30 ore. Materiale lasciato 7 chiodi (ch), 11 cordini. Qualità della roccia: buona a tratti ottima.

 Dal rifugio Flaiban-Pacherini (1587 m) si segue il sentiero per il Passo Suola. Dopo circa 30 minuti, in corrispondenza della parte estrema della parete che comprende Cima Val di Guerra e Croda del Sion, si scende di poco per risalire il conoide parzialmente erboso, nevoso fino a metà stagione. L’attacco si trova a circa 30 metri sulla sinistra sotto il punto più alto del conoide (clessidra con cordone). 

 1)          Si sale in obliquo verso destra una placca gradonata (20 m, II) puntando ad una fessura che si segue fino al suo termine (V-, 1ch) e si prosegue lungo una breve e facile parete fino ad un punto di sosta (50 m, II, V-, sosta 1 chiodo con cordino).

 2)          Superato un facile camino superficiale che termina in una cengia, si continua lungo la successiva fessura fino ad arrivare ad un’altra cengia, punto di sosta (50 m, III, IV, sosta: chiodo con cordino).

 3)          Si continua a sinistra lungo la cengia per alcuni metri, superato un camino profondo fino al suo termine (III) si prosegue lungo la successiva fessura (cordino) che rappresenta la prosecuzione logica del camino, fino ad una comoda sosta in una larga cengia detritica, sotto un camino stretto e profondo, lasciando sulla sinistra un altro camino (50 m, III, V-, sosta: chiodo con cordino).

 4)          Salito il facile camino profondo a sinistra (III, cordino), si esce in una cengia attraverso un foro (masso incastrato), continuando lungo una placca abbastanza articolata con un passo iniziale di V si arriva ad un punto di sosta all’inizio del gran piano inclinato e detritico (45 m, III, IV, passo V, sosta chiodo con cordino).

 5)          Superato il gran piano inclinato (50 m, I, ometto, 1 chiodo con cordino a metà percorso), si attraversa di alcuni metri a sinistra e continuando lungo un breve camino (II) e gradoni detritici (I), si arriva ad un punto di sosta sotto una grande placconata (30 m, sosta: chiodo con cordino).

 6)          Si sale diritti la gran placca articolata puntando al margine di una parete gialla e, lasciando sulla sinistra un gran colatoio detritico, si arriva ad un terrazzino punto di sosta (50 m, III, passi IV-, sosta: capitello con cordone).

 7)          Superata una facile parete interrotta da una cengia, si presentano due possibilità per raggiungere la Cresta del Sion: a sinistra con placche articolate (IV, IV+); a destra per un facile colatoio gradonato e detritico (I, II) (50 m).

 8)          Discesa: in corda doppia (due corde da 50 metri) lungo la via di salita.

 

TORRE BISY (2270 M.)

PARETE S-O    VIA FRANCESCA

Primi salitori: S. Liessi e Claudio Mitri, 28.06.00

Sviluppo: 200 metri. Difficoltà: dal III al IV+, passi V- e V

Materiale lasciato: 7 chiodi, 3 cordini

Avvicinamento: ore 1.45 dal rifugio

Discesa: dalla cima traversare verso ovest scavalcando l’anticima e scendere per i ghiaioni meridionali sulla destra orografica della via di salita (II), ricongiungendosi ad essa al terrazzino del 3° tiro. Con due doppie da 40 e 50 m. rispettivamente si ritorna alla base della parete.

Note: è la prima e più facile via sulla bella parete. Evita con astuzia la placche verticali con una spettacolare traversata, unico vero punto delicato. Roccia squisita, persino sugli arrendevoli gradoni sommitali.

 Dal Rif. Pacherini a Forc. La Sidon alta o bassa; ci si cala circa 100 m. in val d’Inferno dirigendosi sotto l’elegante torrione che si stacca dalla parete sud della Croda del Sion, puntando per lo zoccolo erboso verso l’estremità sinistra della torre. Attacco 10 m. dentro il canalone che scende a sinistra (q. 2130 m. circa).

 1)           Salire obliquando verso dx per paretina di buona roccia articolata sostando sotto strapiombi (30 m.; III, pass. V-, 2 ch.).

2)           Traversare orizzontalmente a dx per 10 m. su cengetta espostissima (V psicologico: più delicato che difficile, 1 ch.) uscendo su roccia magnifica su placche che si risalgono per 10 m. (III+) fino alla sosta sotto un camino.

3)           Salire direttamente il diedro-camino con elegante arrampicata (25 m., IV, passi IV+) uscendo su rampe erbose. Salire verso sin. per 20 m. su placche (III, clessidre) sostando su cengia a sin. di tetti gialli.

4)           A sin. si esce facilmente per gradoni ghiaiosi, ma la roccia è così bella che conviene ancora arrampicare, puntando direttamente a una placca a sin. di un camino (15 m., IV+, clessidra) e uscendo verso dx per gradoni a sostare  presso un ometto (30 m., I, clessidre e spuntoni).

5)           Salire ancora direttamente verso dx per una paretina a sin. di un colatoio (20 m., III e IV). Altri 10 m. portano alla forcelletta dell’anticima e con altri 15 m. di II a dx si sale in vetta.

 

TORRE BISY (2270 M.)

PARETE S-O    VIA DIRETTA

Primi salitori: S. Liessi e C. Mitri

Sviluppo: 150 metri

Difficoltà: dal IV al V+, passi VI e VI+

Materiale lasciato: 6 chiodi

Avvicinamento: 1.45 dal rifugio

Discesa: come per la via Francesca

Note: Via elegante a “goccia d’acqua” sulla cima del bel torrione, di carattere sportivo poiché breve e piuttosto sostenuta nel 1° e 3° tiro. Roccia fantastica sulla 1° lunghezza, ottima in seguito eccetto sul passaggio chiave. Ogni singolo tiro può essere scambiato con l’adiacente via Francesca, le cui soste sono per lo più in comune.

 Dal Rif. Pacherini, come per la via Francesca. Attacco nella parte sinistra del torrione, 10 m. a destra del canalone che lo delimita.

 1)           Attaccare la parete nera nell’unico punto debole per una fessura strapiombante e proseguire verticalmente con splendida arrampicata su placche, sostando su clessidre o più in alto al terrazzino della via Francesca (50 m.; V con passi VI-, 2 chiodi e clessidre nella parte alta).

2)           Proseguire per il camino della via Francesca (IV) o per la facile rampa a destra (III) o più elegantemente per la parete di destra (V) pervenendo per gradoni (III) alla grande cengia sotto la cuspide finale.

3)           Sempre sulla verticale dell’attacco (a sin. si esce su pendii facili) si attacca un anfiteatro giallo e strapiombante, non per la repulsiva fessura di sinistra ma piuttosto per un’altra fessura nera 10 m. a destra. Vincere la fessura (VI-), proseguire per la parete (VI, chiodo) e traversare a sin. su delicate scaglie gialle (VI+ più che altro per la friabilità della roccia, chiodo), uscendo infine per strapiombo (V+) su gradoni.

4)           Vincere il successivo camino (IV, IV+) che conduce alla forcelletta di cresta, da cui con altri 15 m. di II si giunge a destra in cima.