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Al Monte Pramaggiore

MONTE PRAMAGGIORE (2478 m)

Sulla cima più alta del gruppo inspiegabilmente erano stati tracciati pochissimi itinerari. Eppure le pareti nord e ovest celano una roccia fantastica che ripaga del lungo avvicinamento. Numerose le vie nuove che giungono direttamente in cresta nei pressi della vetta.

 

PARETE OVEST “VIA BARBARA”

 Il 24 Agosto 2004, Sergio Liessi e Alessio Polo hanno aperto una nuova via sulla parete Ovest del “Pramaggiore”. Sviluppo 300 m. Difficoltà dal III al V. Tempo impiegato 4 ore. Materiale lasciato 10 chiodi, 4 cordini. Qualità della roccia: ottima.

 Note: Forse la più bella via del Pramaggiore per esposizione e qualità della roccia.

Raggiunta la Forcella Sidon Bassa (2200 m), si scende nella Val d’Inferno sovrastata dalla parete Nord del Pramaggiore. Ora si deve scegliere fra due possibili tipi di avvicinamento per arrivare all’attacco della parete Ovest. Il primo consiste nel percorrere la parete Nord stando a ridosso della stessa lungo ghiaioni e detriti e, raggiunto lo spigolo, continuando sulla parete Ovest lungo una esile e delicata cengia rocciosa (II), lasciando i ghiaioni circa 50 metri sotto. Il secondo è molto semplice, si scende per un tratto lungo il sentiero (segn. 366) per poi risalire i ghiaioni che costeggiano la parete Ovest. L’attacco della via si trova sulla direttrice del pilastro sommitale e più precisamente stando a ridosso della parete, dove iniziano i grossi massi rocciosi (ometto).

 1)          Si sale inizialmente un breve tratto su placca articolata (III, 1 chiodo), poi lungo una fessura (III, con passi di IV-) fino alla sosta in una cengia sotto un’altra fessura, strapiombante e priva di appigli (25 m, sosta: 2 chiodi). Si continua a destra quasi in orizzontale lungo la cengia fino al suo termine in un comodo terrazzino all’inizio di un diedro (20 m, III, sosta: cordino su clessidra).

 2)          Diritti lungo il diedro fino al suo termine per facile placca (III); a sinistra sempre per placca, poi lungo un altro diedro fino ad una cengia (III, passi di IV+), che percorsa per una decina di metri verso sinistra in breve porta alla sosta (35 m, sosta: 1 chiodo + ometto).

 3)          Si continua su placca poco articolata con passaggi obbligati (25 m, IV, 1 cordino) fino al suo termine in una piccola cengia, poi lungo un colatoio di facili rocce gradonate (II, III), sostando in un terrazzino all’inizio di una grande placconata (45 m, sosta: 1 chiodo).

 4)          In leggero obliquo puntando alla destra del pilastro sommitale, lungo una stupenda placconata di ottima roccia (III, IV, con passi IV+) scegliendo i passaggi più facili e, dopo circa una quarantina di metri, a destra in orizzontale fino alla sosta in un terrazzino, all’inizio di un largo camino superficiale (45 m, sosta: 1 chiodo).

 5)          Diritti lungo il largo camino superficiale, a tratti strapiombante, fino al suo termine (IV+, con passi di V); a destra in orizzontale lungo una cengia per una decina di metri fino alla sosta in un terrazzino all’inizio di un altro camino (35 m, sosta: 1 chiodo).

 6)          Si continua lungo il facile camino inclinato verso destra fino al suo termine, poi per placca articolata ed infine a sinistra lungo una esile cengia fino alla sosta sotto una parete verticale, che rappresenta la chiave di tutta la salita (40 m, III+ sosta: 1 chiodo).

 7)          A sinistra in obliquo lungo una esile cengia che incide la parete verticale fino al suo termine (IV) sotto un diedro strapiombante che si supera (V, 1 chiodo) e in breve si arriva alla sosta in un comodo terrazzo all’inizio di un camino (25 m, sosta: 1 chiodo).

 8)          Diritti lungo il camino (III, IV) e, superata la strozzatura finale all’esterno (IV+), si arriva a pochi metri dalla cima del Monte Pramaggiore.

 9)          Discesa: lungo la via normale arrivando alla forcella Pramaggiore.

 

PARETE OVEST ”VIA DEL SILENZIO”

Il 16 Agosto 2001, Sergio Liessi ed Enrico Feruglio hanno aperto una nuova via sulla parete Ovest del “Pramaggiore”. Sviluppo 360 m. Difficoltà dal III al VI. Tempo impiegato 4,30 ore. Materiale lasciato 9 chiodi. Qualità della roccia: buona a tratti ottima.

Raggiunta la Forcella Sidon Bassa (2200 m), si scende nella Val d’Inferno sovrastata dalla parete Nord del Pramaggiore e si segue per un tratto il sentiero (segn. 366) per poi risalire i ghiaioni che costeggiano la parete Ovest. L’attacco della via si trova all’inizio di un camino stretto e molto profondo, lasciando alla destra sui ghiaioni un grosso masso (ometto).

1)          Si sale diritti lungo un camino profondo fino al suo termine in un invaso detritico (IV), lasciando sulla destra un tetto si continua lungo uno spigolo (III, IV) e, superato uno strapiombo (V-) ed un altro camino (IV+), si arriva in breve obliquando verso sinistra attraverso rocce gradonate (III) in una comoda cengia che taglia la parete dando la possibilità di uscita sia a destra che a sinistra, sostando sotto una placca veramente liscia, verticale e priva di appigli (40 m, sosta: ometto).

2)          Si continua lungo la placca liscia e verticale utilizzando l’unica esile fessura che consente di salire (VI, dieci metri poi V+, 1 chiodo) e dove si dirama si segue il ramo di destra fino al suo termine in un facile colatoio (V+); dopo alcuni metri lungo il fondo del colatoio (III), si arriva alla sosta in una comoda nicchia (30 m, sosta: 1 chiodo).

3)          Sempre lungo il colatoio si segue il camino/fessura di destra (III, III+) ed in breve si arriva alla sosta in un grande invaso detritico sotto una placconata liscia (25 m, sosta: 1 chiodo).

4)          Si segue una fessura inclinata verso sinistra per circa venti metri (III, IV), poi si attraversa in orizzontale  verso destra alcuni metri e si continua lungo un colatoio/camino fino al suo termine (15 metri, II); in breve in leggero obliquo verso sinistra per gradoni detritici alla sosta sotto un’altra placconata (50 m, sosta: 1 chiodo).

5)          Diritti lungo una fessura che incide la placconata sino al suo termine in un largo terrazzo (IV), spostarsi sulla destra di alcuni metri e superato uno strapiombo iniziale si continua per un camino superficiale fin sotto un’accentuato tetto (15 metri, V+) che viene superato facilmente sulla sinistra, arrivando alla sosta in una cengia detritica (45 m, sosta: 1 chiodo).

6)          Ora quasi senza via obbligata, per rocce gradonate e brevi placche, stando sul margine destro di un grande colatoio e lasciando sulla sinistra una piccola torre, si arriva alla sosta in un terrazzo (50 m, II, III, sosta: 1 chiodo).

7)          Sempre sul margine destro del grande colatoio e più precisamente lungo lo spigolo per rocce gradonate e placche si arriva alla sosta in una piccola sella dietro uno spuntone (45 m, III, IV, sosta: 1 chiodo).

8)          Stando sempre sullo spigolo al margine destro del colatoio, per rocce gradonate e placche, interrotte da cenge e da una insellatura in cui si scende e poi si risale fino alla sosta in una cresta che guarda a destra in un altro grande colatoio (45 m, III, IV, sosta: 1 chiodo).

9)          Si entra nell’altro colatoio, si supera un breve camino (4 metri, V) lasciando sulla destra uno strapiombo, si attraversa alcuni metri a destra e si continua diritti lungo una placca verticale ma articolata (IV+), fino alla sosta sulla cresta a pochi metri dalla via normale che conduce in breve alla cima del monte Pramaggiore (30 metri).

10)       Discesa: lungo la via normale arrivando alla forcella Pramaggiore.

 

PARETE OVEST ”VIA CONTESSA”

 Il 14 Ottobre 2001, Sergio Liessi e Ugo Miu hanno aperto una nuova via sulla parete Ovest del “Pramaggiore”. Sviluppo 270 m. Difficoltà dal III al V+. Tempo impiegato 4 ore. Materiale lasciato 10 chiodi e 6 cordini. Qualità della roccia: ottima.

 Raggiunta la Forcella Sidon Bassa (2200 m), si scende nella Val d’Inferno sovrastata dalla parete Nord del Pramaggiore. Ora si deve scegliere fra due possibili tipi di avvicinamento per arrivare all’attacco della parete Ovest. Il primo consiste nel percorrere la parete Nord stando a ridosso della stessa lungo ghiaioni e detriti e, raggiunto lo spigolo, continuando sulla parete Ovest lungo una esile e delicata cengia rocciosa (II), lasciando i ghiaioni circa 50 metri sotto. Il secondo è molto semplice, si scende per un tratto lungo il sentiero (segn. 366) per poi risalire i ghiaioni che costeggiano la parete Ovest. L’attacco si trova sulla perpendicolare del lato sinistro del diedro che scende dalla cresta immediatamente a sinistra del pilastro sommitale (ometto).

 1)          Si sale diritti lungo un facile diedro a placche articolate fino al suo termine, poi sempre diritti in parete aperta fino alla sosta in una comoda cengia detritica all’inizio di un secondo diedro (55 m, III, con passi IV-, sosta: 1 chiodo + 1 cordino).

 2)          Si continua lungo il secondo diedro (IV+, IV-, III), che termina in una cengia sotto una placca liscia e strapiombante, superata la stessa (V) e lasciando sulla destra una fessura si perviene ad un terrazzino (chiodo), da qui verso destra utilizzando una esile e delicata fessura (V-) si arriva alla sosta in una comoda cengia (45 m, sosta: 1 chiodo + 1 cordino).

 3)          Ora, in leggero obliquo verso destra, lungo una facile placca appoggiata e gradonata, fino alla sosta in una larga cengia detritica sotto una lama staccata (25 m, sosta: 1 chiodo + 1 cordino).

 4)          Superata una placca liscia utilizzando la lama staccata ed una breve fessura inclinata verso destra alla dulfer, si continua diritti fino al termine di un’altra fessura ed infine per rocce gradonate quasi in orizzontale verso sinistra si arriva alla sosta in una piccola cengia (40 m, IV+, V-, sosta: 1 chiodo + 1 cordino).

 5)          Puntando ad una evidente nicchia o diedro molto marcato visibile sin dalla partenza, si sale diritti lungo una placca strapiombante e con pochi appigli fino ad una precaria sosta all’inizio dell’evidente nicchia o diedro (25 m, V+, sosta: 2 chiodi + 1 cordino).

 6)          Si sale lungo il fondo del diedro o nicchia fino al suo termine e, superato un accentuato strapiombo (chiodo), si continua lungo una placca abbastanza articolata fino ad una larga cengia (30 metri, V), che percorsa verso sinistra per circa venti metri (I) porta alla sosta sotto un camino (50 m, ometto).

 7)          Si continua lungo il camino che termina in un terrazzo, e poi lungo una gola larga e profonda tenendosi sulla parete destra della stessa fino ad uscire sulla cresta dove passa la via normale a pochi metri dalla cima del Monte Pramaggiore (30 m, V-, sosta: 1 chiodo + 1 cordino).

 8)          Discesa: lungo la via normale arrivando alla forcella Pramaggiore.

 

PARETE OVEST ”VIA DEL NOVIZIO”

Il 21 Luglio 2004, Sergio Liessi e Alessio Polo hanno aperto una nuova via sulla parete Ovest del “Pramaggiore”. Sviluppo 300 m. Difficoltà dal II al III. Tempo impiegato 3 ore. Materiale lasciato 5 chiodi. Qualità della roccia: buona.

Raggiunta la Forcella Sidon Bassa (2200 m), si scende nella Val d’Inferno sovrastata dalla parete Nord del Pramaggiore. Ora si deve scegliere fra due possibili tipi di avvicinamento per arrivare all’attacco della parete Ovest. Il primo consiste nel percorrere la parete Nord stando a ridosso della stessa lungo ghiaioni e detriti e, raggiunto lo spigolo, continuando sulla parete Ovest lungo una esile e delicata cengia rocciosa (II), lasciando i ghiaioni circa 50 metri sotto. Il secondo è molto semplice, si scende per un tratto lungo il sentiero (segn. 366) per poi risalire i ghiaioni che costeggiano la parete Ovest. L’attacco si trova su una evidente rampa che sale da destra verso sinistra (ometto).

1)          Si sale la facile rampa di rocce gradonate inclinata verso sinistra (I, II passi), senza via obbligata fino al suo termine; si attraversa un profondo colatoio ed in breve si arriva alla sosta in un comodo terrazzino (65 m, sosta: 1 chiodo).

2)          Si supera inizialmente una facile placca (III); si continua lungo una esile rampa (II) che verso la fine si trasforma in fessura fino alla sosta in una cengia (30 m).

3)          Superata una facile e breve placca, si continua a destra alcuni metri per cengia; poi in leggero obliquo verso sinistra lungo un diedro ed una placca appoggiata, fino ad arrivare alla sosta al termine di una larga cengia detritica (45 m, II).

4)          Si continua lungo una facile rampa gradonata; si attraversa una larga cengia detritica e superato un breve e facile camino si arriva alla sosta in un invaso detritico (45 m, II sosta: 1 chiodo + una clessidra).

5)          Diritti per facile placca articolata interrotta da una cengia, poi lungo una parete di rocce gradonate fino alla sosta in un esile terrazzino sovrastato da un tetto (35 m, II, sosta: 1 chiodi).

6)          Si supera in leggero obliquo verso destra una placca verticale ed appigliata portandosi all’estremità del tetto; si continua lungo un camino fino ad arrivare alla sosta in una forcelletta (30 m, sosta: 1 chiodo).

7)          Dalla sosta, lasciato sulla sinistra un largo colatoio, si continua per placca articolata senza via obbligata fino ad arrivare alla cresta, che in breve conduce attraverso la via normale alla cima del Monte Pramaggiore (45 m, II+).

8)          Discesa: lungo la via normale arrivando alla forcella Pramaggiore.

 

PARETE NORD “SPIGOLO DEL VENTO”

Il 02 Agosto 2003, Sergio Liessi, Francesca Sartori e Enrico Feruglio hanno aperto una nuova via sulla parete Nord del “Pramaggiore”, in prossimità dello spigolo Nord-Ovest. Sviluppo 320 m. Difficoltà dal III al V+, con un passaggio iniziale di VI. Tempo impiegato 5 ore. Materiale lasciato 9 chiodi e 1 cordino. Qualità della roccia: buona a tratti ottima.

 Dal Rif. Flaiban –Pacherini (1587 m) si segue il sentiero per il Passo Suola (segn. 363). Raggiunta la Forcella Sidon Bassa (2200 m) si scende nella Val d’Inferno sovrastata dalla parete Nord del Pramaggiore. L’attacco della via si trova in prossimità dello spigolo Nord-Ovest (ometto).

 1)          Si sale lungo uno zoccolo di facili rocce gradonate (I, II, 10 m) e si arriva ad un comodo terrazzino sovrastato da un tetto (ometto). Superato inizialmente il tetto (VI, chiodo), si continua per placche gradonate (IV), poi lungo un camino profondo con pareti liscie e poco chiodabili (V) fino al suo termine in un terrazzino (35 m, sosta: 1 chiodo).

 2)          Dalla sosta in traverso a destra alcuni metri. Superato un breve tratto con un passaggio strapiombante (V-), si continua lungo una facile cengia (II) fin quasi al suo termine, poi diritti per placca articolata (IV) e lasciando sulla sinistra un camino/rampa si arriva alla sosta in comodo terrazzo (50 m, sosta: 1 chiodo).

 3)          Diritti per rocce gradonate (II) fino alla grande cengia detritica che fascia tutta la parete Nord. Attraversata la cengia si continua lungo un camino molto largo ed inclinato verso sinistra (III, IV) con un passo finale strapiombante (V), fino alla sosta in un terrazzino (45 m, sosta: 1 chiodo).

 4)          Superato inizialmente un breve camino strapiombante (V-), si continua per facili rocce gradonate (II) e attraversata un’altra grande cengia detritica (circa 10 m.) si arriva alla sosta (55 m, sosta: 1 chiodo + 1 cordino).

 5)          In prossimità dello spigolo Nord-Ovest diritti lungo un facile camino fino al suo termine, poi a destra per placca articolata fino ad arrivare alla sosta in un comodo terrazzo (45 m, II, III, sosta: 1 chiodo).

 6)          Dalla sosta per rocce gradonate ad un invaso detritico, poi lungo un colatoio fino al suo termine in una forcella sullo spigolo (III). Dalla forcella a destra alcuni metri, poi diritti per placca verticale (V+, 30 metri) e superato uno strapiombo (chiodo) a sinistra fino alla sosta sul filo dello spigolo in un piccolo terrazzino (40 m, sosta: 2 chiodi).

 7)          Si continua per facili placche gradonate lungo il filo dello spigolo fino al suo termine, poi a sinistra in traverso per esile cengia, ed infine per placca articolata fino sulla cresta del Monte Pramaggiore in prossimità della via normale che conduce alla cima (50 m, II).

 8)           Discesa: lungo la via normale arrivando alla forcella Pramaggiore.

 

PARETE NORD ”VIA DEL CELLULARE”

Il 14 Luglio 2001, Sergio Liessi e Ugo Miu hanno aperto una nuova via sulla parete Nord del “Pramaggiore”. Sviluppo 270 m. Difficoltà dal III al V-, con un passo di V+. Tempo impiegato 3 ore. Materiale lasciato 5 chiodi e 1 cordini. Qualità della roccia: ottima.

Raggiunta la Forcella Sidon Bassa (2200 m), si scende nella Val d’Inferno sovrastata dalla parete Nord del Pramaggiore. L’attacco della via si trova pochi metri a sinistra del punto più basso dei ghiaioni della parete Nord e sulla verticale di un camino che circa 40 metri più in alto incide una parete strapiombante, nera, striata di giallo, a forma di arco concavo (ometto).

1)          Si sale lungo una fessura che forma un arco concavo sul lato destro di un diedro (25 metri, IV), poi in obliquo verso sinistra per facile parete articolata fino ad una cengia (II, III), ed infine lungo un breve e facile camino, lasciando sulla destra uno molto difficile, si arriva in sosta in un comodo terrazzo (45 m, sosta: 1 chiodo).

 2)          Si continua lungo un altro breve camino (10 metri, III+, IV-), lasciando sulla destra una fessura, poi per facile parete gradonata (II) fino alla grande cengia (I) che fascia tutta la parete Nord e che attraversata in leggero obliquo verso destra porta alla sosta (55 m).

 3)          Per facili gradoni fino ad una quinta (10 metri, II, III), poi diritti lungo una fessura con un passaggio iniziale strapiombante (1 chiodo, V+) fino al suo termine (30 metri, V-) alla sosta in una comoda cengia detritica (45 m, sosta: 1 chiodo).

 4)          Lasciato sulla destra un colatoio, si sale lungo una parete verticale leggermente strapiombante, poi in obliquo verso destra ed infine diritti per un camino superficiale che è la continuazione del colatoio fino alla sosta in un terrazzino (30 m, V-, sosta: 1 chiodo).

 5)          Ora in obliquo verso destra lungo un colatoio svasato (5 metri, III), poi diritti lungo un bellissimo e divertente camino verticale (III, IV) fino al suo termine in un comodo invaso ghiaioso punto di sosta (40 m, sosta: 1 chiodo).

 6)          Si sale un breve camino/fessura fino al suo termine (10 metri, IV), si continua per facili rocce gradonate stando sulla destra di un grande invaso detritico (I, II), fino alla cresta che conduce alla cima del monte Pramaggiore (55 m, ometto).

 7)          Discesa: lungo la via normale arrivando alla forcella Pramaggiore.

 

PARETE NORD ”VIA MASSO INCASTRATO”

 Il 08 Luglio 2001, Sergio Liessi e Ugo Miu hanno aperto una nuova via sulla parete Nord del “Pramaggiore”. Sviluppo 230 m. Difficoltà dal III al V-. Tempo impiegato 2.30 ore. Materiale lasciato 4 chiodi e 1 cordini. Qualità della roccia: buona a tratti ottima.

 Raggiunta la Forcella Sidon Bassa (2200 m), si scende nella Val d’Inferno sovrastata dalla parete Nord del Pramaggiore. L’attacco della via si trova circa 50 metri a sinistra del punto più basso della parete Nord (ometto).

 1)          Si sale lungo una placca articolata stando sul lato sinistro di un diedro (25 metri, III), poi per gradoni ed infine lungo un facile colatoio (II) fino alla sosta in un terrazzino (45 m, sosta: 1 chiodo).

 2)          Diritti su parete articolata tra due colatoi (20 metri, III-), attraversata la grande cengia (I) che fascia tutta la parete Nord si arriva alla sosta sotto una evidente fessura (40 m, sosta: 1 chiodo + 1 cordino).

 3)          Si continua lungo la facile fessura fino ad una cengia (15 metri, III+), poi sempre diritti lungo un camino profondo, a tratti molto stretto (25 metri, IV+, V-), fino ad arrivare alla sosta in un comodo terrazzino (40 m, sosta: 1 chiodo).

 4)          Lasciata sulla destra la prosecuzione del camino sovrastato da un grande tetto, si sale lungo una fessura, poi in obliquo verso destra fino ad entrare in un colatoio sopra il camino (20 metri, IV), puntando alla sinistra di una quinta, ed attraversata verso destra all’interno sopra un masso incastrato si arriva alla sosta in un grande terrazzo (45 m, sosta: 1 chiodo).

 5)          Sempre verso destra e appena dentro un grande colatoio, lasciando di lato un camino, si sale lungo una parete verticale ed appigliata (15 metri, IV+, V-), ed infine per placche gradonate (III, III+) fino alla sosta in un terrazzino (45 m).

 6)          Per gradoni e detriti (I) volgendo verso destra fino alla cresta che conduce in breve alla cima del monte Pramaggiore (15 m, I).

 7)          Discesa: lungo la via normale arrivando alla forcella Pramaggiore.

 

PARETE NORD ”VIA DEL TUONO”

Il 02 Agosto 2001, Sergio Liessi e Vanni Toso hanno aperto una nuova via sulla parete Nord del “Pramaggiore”. Sviluppo 270 m. Difficoltà dal III al V. Tempo impiegato 3.30 ore. Materiale lasciato 11 chiodi e 3 cordini. Qualità della roccia: prevalentemente buona.

Raggiunta la Forcella Sidon Bassa (2200 m), si scende nella Val d’Inferno sovrastata dalla parete Nord del Pramaggiore. L’attacco della via si trova una cinquantina di metri a sinistra del punto più alto dei ghiaioni della parete Nord del Pramaggiore, sopra uno sperone di roccia all’inizio di una rampa, lasciando sulla destra una evidente fessura che solca per un tratto la parete (ometto).

1)          Si sale lungo una fessura sul lato sinistro di una rampa inclinata (III, IV), fino alla sosta in un terrazzino (45 m, sosta: 1 chiodo + 1 cordino).

2)          In leggero obliquo verso sinistra si continua per placche gradonate (II, 20 metri), e poi diritti lungo la grande cengia detritica (I) che fascia tutta la parete Nord, arrivando alla sosta all’inizio di una fessura (45 m, sosta: 1 chiodo + 1 cordino).

 3)          Si continua lungo la fessura (IV+) e, superato uno strapiombo (1 chiodo), si attraversa verso sinistra lungo una cengia per circa 5 metri, poi diritti su placca (V-) fino alla sosta in un piccolo terrazzino (30 m, sosta: 1 chiodo).

 4)          Sempre su placca verticale scegliendo i passaggi più opportuni e superati alcuni strapiombi (V-, V passi), si arriva alla sosta in una comoda cengia all’inizio di un camino superficiale, lasciando sulla sinistra la fessura della “Via Masso Incastrato“ interrotta da un tetto e sulla destra una parete gialla e strapiombante (25 m, sosta: 1 chiodo + 1 cordino).

 5)          Ora diritti lungo il camino superficiale per circa dieci metri (IV+, V-), poi in obliquo verso destra lungo facili rocce gradonate (III) fino ad entrare in un grande colatoio, che attraversato completamente (III, 15 metri) conduce alla sosta sotto un camino che solca una parete gialla e strapiombante, ostruita da un tetto al suo termine (45 m, sosta: 2 chiodi).

 6)          Si sale il camino stretto e profondo che solca la gialla parete strapiombante fino al suo termine sotto un accentuato tetto (20 metri, V, 2 chiodi); superatolo senza grosse difficoltà (V) si arriva ad un invaso ghiaioso e continuando lungo un altro ma breve e facile camino (III, IV) si arriva alla sosta in un largo terrazzo (35 m, sosta: 1 chiodo).

 7)          Quasi senza via obbligata per rocce gradonate (II) e per placche articolate stando sulla sinistra di un camino (III, II), fino alla cresta che conduce alla cima del monte Pramaggiore (45 m).

 8)           Discesa: lungo la via normale arrivando alla forcella Pramaggiore.

 

PARETE NORD ”VIA ALIDA”

Il 22 Luglio 2001, Sergio Liessi e Ugo Miu hanno aperto una nuova via sulla parete Nord del “Pramaggiore”. Sviluppo 260 m. Difficoltà dal III al V-. Tempo impiegato 3.30 ore. Materiale lasciato 6 chiodi e 2 cordini. Qualità della roccia: prevalentemente buona.

Raggiunta la Forcella Sidon Bassa (2200 m), si scende nella Val d’Inferno sovrastata dalla parete Nord del Pramaggiore. L’attacco della via si trova nel punto più alto dei ghiaioni della parete Nord in un diedro sovrastato da una grande parete strapiombante e poco distante dallo spigolo Nord-Ovest (ometto).

1)          Si sale lungo un diedro su placca con fessure verticali fino al suo termine sotto una grande parete strapiombante (20 metri, V-), si continua a sinistra dentro un colatoio detritico (II) fino alla sosta in un comodo terrazzo (40 m, sosta: 1 chiodo).

 2)          Lasciato il colatoio si continua lungo una parete verticale ed articolata (V-, IV, 1 chiodo, 1 cordino) che termina nella grande cengia detritica che fascia tutta la parete Nord; ora per gradoni e detriti in leggero obliquo verso sinistra puntando ad una fessura si arriva alla sosta (30 m, sosta: 1 chiodo).

 3)          Si sale lungo la fessura che taglia verticalmente tutta la parete fino al suo termine in una cengia larga alcuni metri, punto di sosta sotto un grande camino/gola profondo (25 m, IV, V-, sosta: 1 chiodo).

 4)          Si continua lungo il camino profondo che dopo pochi metri si trasforma in una gola molto larga fino al suo termine (20 metri, IV, IV+), poi in obliquo verso destra lungo una rampa di gradoni e detriti (I, II), puntando ad un altro camino/fessura (50 m, sosta: 1 cordino).

 5)          Ora diritti lungo un facile camino di ottima roccia, che termina in cima ad una quinta che guarda su un grande colatoio; punto di sosta (45 m, III, IV, sosta: 1 chiodo).

 6)          Si scende per cinque metri sul fondo del colatoio e lo si risale per altri dieci metri su detriti fin dove termina, sostando sotto una parete (15 m, sosta: 1 chiodo).

 7)          Diritti lungo la parete stando sulla sinistra del colatoio, per facili placche articolate fin sotto un breve camino (III), superato inizialmente un leggero strapiombo, dopo pochi metri (IV) sempre sulla sinistra del colatoio per rocce gradonate (II, 20 metri) fino alla cresta che conduce alla cima del Monte Pramaggiore.

 8)           Discesa: lungo la via normale arrivando alla forcella Pramaggiore.

 

PARETE NORD ”VIA ULTIMA A NORD”

Il 08 Settembre 2001, Sergio Liessi e Ugo Miu hanno aperto una nuova via sulla parete Nord del “Pramaggiore”. Sviluppo 220 m. Difficoltà dal III al V- con un passo di V. Tempo impiegato 2.45 ore. Materiale lasciato 5 chiodi e 3 cordini. Qualità della roccia: buona.

Raggiunta la Forcella Sidon Bassa (2200 m), si scende nella Val d’Inferno sovrastata dalla parete Nord del Pramaggiore. L’attacco della via si trova a circa 40 metri dallo spigolo Nord – Est (ometto).

1)          Si sale lungo una placca inizialmente liscia, utilizzando per un breve tratto una fessura (III); arrivati ad una piccola cengia si continua per un camino (IV) e poi ancora per placca articolata (III+, cordino), fino alla sosta in una comoda cengia (50 m, sosta: 1 chiodo + 1 cordino).

2)          Diritti per rocce gradonate per circa trenta metri (II), puntando ad un camino che segna la direttrice di salita e, attraversata la grande cengia detritica che fascia tutta la parete Nord (I) fino al suo termine, si arriva alla sosta (40 m, sosta: 1 chiodo + 1 cordino).

3)          Diritti lungo una facile placca fin sotto il camino (III+). Si continua lungo lo stesso a tratti molto stretto (un passo di V all’inizio, poi V-), si esce in placca (chiodo) per poi rientrare quasi al suo termine e, attraversata la cengia detritica (5 m, I, II) che dà la possibilità di uscita sulla via normale, si arriva alla sosta sotto un altro camino alla sinistra di un grande colatoio sulla parete Est poco distante dallo spigolo Nord-Est. (35 m, sosta: 1 chiodo).

4)          Si sale lungo il successivo camino fino al suo termine in un terrazzo detritico (IV+, V-), poi in obliquo verso sinistra lungo un facile colatoio passando sotto un grosso masso incastrato (III), sino ad arrivare ad un altro ma breve camino che superato conduce alla sosta in un comodo terrazzo (35 m, sosta: 1 chiodo).

 5)          Si continua lungo la fessura prossima allo spigolo fino al suo termine (15 metri, IV+) e poi sempre in prossimità dello spigolo per facili gradoni (15 metri, II) ad un invaso detritico quasi pianeggiante ed infine lungo un breve camino (10 metri, III) fino alla sosta sulla lunga cresta del Pramaggiore (60 m).

 6)           Discesa: lungo la via normale arrivando alla forcella Pramaggiore.

 

PARETE EST ”VIA DEL SOGNO”

Il 05 Ottobre 2000, Sergio Liessi e Alfio Anziutti hanno aperto una nuova via sulla parete est del “Pramaggiore”. Sviluppo 185 m. Difficoltà dal III al IV. Tempo impiegato 2 ore. Materiale lasciato 3 chiodi. Qualità della roccia: buona.

Dal rifugio Flaiban-Pacherini (1587 m) si segue il sentiero per il Passo Suola (1994 m), raggiunto il passo si continua lungo il sentiero di Forcella la Sidon Bassa (2200 m); dalla forcella si scende nella Val d’Inferno e si risale il ghiaione che costeggia la parete est del Monte Pramaggiore che termina sulla via normale. L’attacco si trova a circa 2230 metri di quota e più precisamente una quindicina di metri prima di un profondo colatoio.

Note: breve e divertente scalata su roccia buona, di media difficoltà, interrotta circa a metà da una grande cengia che dà la possibilità di uscire a sinistra sulla via normale del Monte Pramaggiore.

 1)          Si sale diritti lungo un diedro a placche articolate fino al suo termine (III, IV), poi a sinistra alcuni metri (I) fino ad un punto di sosta in un comodo terrazzino in prossimità del profondo colatoio (45 m, sosta: 1 chiodo).

 2)          Sempre diritti per circa 25 metri su parete articolata e gradonata (II) fino ad una grande cengia inghiaiata (possibilità d’uscita sulla normale), si attraversa in obliquo verso destra puntando ad un evidente colatoio in prossimità dello spigolo che delimita la parete nord, sostando alla sinistra dello stesso (45 m, sosta: 1 chiodo).

 3)          Si continua lungo un camino superficiale interno al colatoio fino al suo termine (IV) e superato un tratto di pochi metri di parete detritica si arriva alla sosta in un terrazzino (45 m, sosta: 1 chiodo).

 4)          Diritti lungo il successivo camino sempre all’interno del colatoio fino al suo termine, poi per placca articolata e gradonata fino alla sosta in un terrazzo sulla cresta del Monte Pramaggiore, in prossimità della via normale segnalata con bollini rossi a circa 15 minuti dalla cima.

 5)          Discesa: lungo la via normale arrivando alla forcella Pramaggiore.