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Al Torrione Comici e Pacherini

TORRIONE  COMICI  (2260 m)

DIRETTISSIMA COMICI

  

Primi salitori: Comici, Del Torso, Zanutti; 1936

Dislivello: 300 m.

Difficoltà: V e VI

Avvicinamento: 40 minuti dal rif. Pacherini

Discesa: per la via ferrata Cassiopea al passo del Mus

Note: bella e storica via, breve nell’arrampicata effettiva ma meritevole per l’eleganza, l’esposizione e la qualità della roccia. E’ una delle vie di Comici meno ripetute: neanche una cordata all’anno! Utili dadi e friends medi.

 

Attacco sullo zoccolo della parete est sulla verticale della cima.

Lo zoccolo si supera, preferibilmente slegati, con 200 metri di II con passi di III, tenendosi sulla sinistra delle tracce della grande frana, su rocce bianche ma abbastanza solide, puntando infine alla base orientale del Torrione, verso una nicchia all’angolo fra la parete a sinistra e una bastionata che anticipa il Torrione stesso. Sosta su 2 chiodi.

 

1)   Salire per roccia gialla verso destra ad una fessura che sale verticalmente alla sosta, sita sul piano inclinato sotto il camino che scende dalla forcella fra i Torrioni Comici e Pacherini  (35 m.; V).

 

2)   Puntare a destra per placca ad una fessura strapiombante che si supera (VI, 3 chiodi) uscendone a destra; proseguire dritti per fessura (V, 2 chiodi), oltrepassare un aereo terrazzino (3 chiodi) arrivando sempre per fessura ad una cengia. 5 metri a destra buona sosta su 2 chiodi  (50 m.).

 

3)   Salire dritti per placche da proteggere (passo VI+) ad un’altra cengetta e proseguire fin sotto un’evidente fessura (V, poi IV). Sosta su dadi e friends  (40 m.).

 

4)   Ancora 15 metri più facili portano in vetta (III+).

 

 

 

 

TORRIONE  PACHERINI  (2270 m. circa)

Spigolo Nord

   

Primi salitori: Baldi, Leban, Pacifico, Di Beaco, Xidias; 1957

Dislivello: 150 m.

Difficoltà: IV, IV+

Avvicinamento: ore 1.15 dal rifugio Pacherini

Discesa: in corda doppia per la via di salita. Oppura ci si cala per canali e paretine verso sud-ovest (II, II+), traversando infine a sinistra verso il canalone fra la nostra cima e la Cima Val di Guerra. Per il canale (necessaria una doppia di 20 m. a metà) ai ghiaioni della base.

Note: via breve ma consigliabile per la logicità, la bontà della roccia e l’ambiente selvaggio, che sale a una cima ardita e fascinosa.

  

Dal Passo del Mus come per la ferrata Cassiopea (segnalata). Attacco sull’evidente spigolo che si innalza dal canalone, di fronte e 5 metri più in lato della ferrata stessa. Clessidre alla base.

 

1)   Si sale su un piccolo pulpito (uno spit si trova lì per caso), si prosegue leggermente verso sinistra e poi dritti per belle placche fessurate fino alla sosta su 2 chiodi  (40 m.; IV, IV+).

 

2)   Si prosegue grosso modo sullo spigolo e si supera una fessura verticale (IV+/V-) uscendo su rocce più facili. Sempre sulla perpendicolare si supera un breve camino (III, IV) arrivando sul cengione sotto la cuspide terminale. Sosta su chiodi o più in alto su spuntoni  (50 m.).

 

3)   Salire brevemente la cengia tenendosi a sinistra (ometto) e attaccare una placca (IV, 1 chiodo all’attacco) che porta in cresta in vista della cima. Sosta su chiodi  (30 m.).

 

4)   La bella cresta, con due simpatici intagli, porta in breve in vetta  (20 m.; III).